sabato 18 agosto 2018

Teverola, Angela Improta: tra il "Potere" e il Popolo ho scelto e sempre sceglierò il Popolo




La consigliere comunale Angela Improta,  all’indomani delle dimissioni con altrettanti colleghi che hanno decretato la fine dell’amministrazione Di Matteo, fa chiarezza e ricostruisce le vicende che, politicamente, la riguardano.
Angelina” non usa mezzi termini nel criticare l’operato negativo del sindaco Di Matteo:“Nel rispetto di tutta le persone  che hanno creduto in me, ma soprattutto nel rispetto dei miei principi ho preso questa decisione. Il motivo è molto semplice, ma altrettanto grave. Uscire per strada e non saper rispondere  alle domande che i cittadini mi ponevano, poiché chi di dovere, non si è mai preoccupato (volutamente) di portarmi a conoscenza dell'attività dell'amministrazione. Inoltre, (ancora più grave) mi è stato negato di espletare il mio mandato, nonostante le tante proposte da me presentate”-  tra le  tante, rimarca -molto tempo fa feci una richiesta scritta e protocollata, in cui chiedevo di effettuare un censimento sull'Area P.I.P., poiché c'erano state lamentele da parte dei cittadini che abitano in quella zona per il cattivo odore , che proibiva loro la possibilità di poter aprire le finestre. A tutt'oggi la sottoscritta non ha ricevuto alcuna risposta.
Angela Importa – continua - è abituata a stare in mezzo alla gente, dando loro ascolto e non a "barricarsi" nella stanza del "potere". Venuti a mancare questi principi non aveva alcun senso per me, continuare questa legislatura.  Perciò con orgoglio - conclude Improta -  ho rinunciato anche alla carica di consigliere Provinciale, poiché la sottoscritta tra il "Potere" e il Popolo ha scelto e sempre sceglierà il Popolo.”

lunedì 6 agosto 2018

Teverola, il sindaco sotto "scacco" ...


Le stranezze che accadono nel paese in cui viviamo ormai non fanno notizia, ne sono talmente tante che alcune rientrano nella normalità.
L’ufficialità della notizia, che sei  consiglieri comunali della maggioranza  (poi diventati quattro) hanno deciso di costituire un nuovo gruppo consiliare, che rimane a sostegno, come tengono a precisare, del sindaco, pur mantenendo “una propria autonomia decisionale” non ha creato quell’allarme rosso per l’amministrazione Di Matteo; il malumore che correva all’interno della maggioranza, era  notizia da “marciapiede” da diverso tempo e la decisione di “disallinearsi” era scontata.
Ciò che obiettivamente mi colpisce, è il “silenzio” della maggioranza, a parte lo scarno social - comunicato del sindaco. Non comprendo come i consiglieri di maggioranza, quelli che “relativamente”(?) hanno condiviso  un programma comune, possano restare muti dinanzi alle azioni di alcuni compagni di viaggio.  Sarebbe eticamente corretto una loro  posizione certa, un allontanamento da un futuro scenario di “convenienza” ovvero  che non si sentano rappresentati da un sindaco sotto “scacco”, anzi, dovrebbero indignarsi!
Un sindaco sotto scacco dalla sua stessa maggioranza: da un lato i quattro “ribelli” che rivendicano una loro “autonomia” dall’altro, i “fedeli” che si tengono uniti da una sorta  di “poltronismo”: acquisito di diritto, in virtù di un “ricatto del silenzio”, un silenzio omertoso di chi dovrebbe condividere una realtà concreta ma non lo fa per paura di perdere il proprio “cantuccio”. Allora dico che il problema c’è ed è serio: il problema è chi dovrebbe garantire certezza e invece riesce solo a diffondere incertezza, la madre di tutte le paure.
Incertezza di chi decide di racchiudersi nell’angosciante silenzio dell’omertà, mostrando disinteresse nel “far bene il bene comune” e in generale nella libertà di espressione; urge invece pretendere il potere decisionale nonché la  fiducia da  “chi” decide per loro.
Loro, nel rispetto del proprio elettorato, devono rompere questo “silenzio” ed esigere dal sindaco delle risposte. Diversamente sarebbe un “silenzio del ricatto” e un sindaco sotto ricatto deve dimettersi. Una maggioranza tradita nei principi, deve sfiduciare.
Appare chiaro che a partire dal prossimo consiglio comunale, le cose cambieranno; assisteremo ad una nuova stagione fatta da continue trattative, da spartizione del potere e/o da potenziali ricatti?

sabato 7 luglio 2018

Lettera aperta agli Amministratori del Comune di Teverola da parte di un cittadino


Teverola – Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta agli amministratori del Comune di Teverola, di un cittadino:

  "Con l’ennesima ordinanza del sindaco, a partire del primo marzo scorso si sono riorganizzate le modalità e il calendario di conferimento dei rifiuti domestici per il ritiro ‘porta a porta’ e quello relative alle utenze commerciali. Senza voler polemizzare sull’introduzione del divieto dei sacchetti opachi per contenere i rifiuti e l’obbligo di uso di quelli trasparenti, ciò, anche se in linea con i riferimenti normativi regionali, non tiene per niente conto del rispetto della sacrosanta privacy dei cittadini. Si osserva ormai da qualche mese un aumento della permanenza della spazzatura, più o meno differenziata, sui marciapiedi, specie quelli di via Roma. Di seguito, alcune riprese fotografiche da cui si può dedurre come una frangia di cittadini si è pian piano adeguata all’ordinanza, non facendo quasi più uso di sacchetti neri, però continuando a non curarsi minimamente del calendario di differenziazione.

Venerdì 6 luglio il marciapiedi di cui sopra è stato ripulito. I sacchetti neri sono stati sostituiti con quelli di vari colori, più vivaci, ma la monnezza dilaga sempre. Ad oggi miglioramenti non se ne vedono, a parte il colore dei sacchetti: come da calendario i rifiuti indifferenziati si ritirano il venerdì mattina; dal sabato il deposito indiscriminato ha inizio e fino al venerdì successivo i depositi si trasformano in cumuli di spazzatura, fonte di alimento per randagi e roditori di ogni genere: e l’igiene e la salute pubblica? Non c’è giorno che buste e contenitori vari, più o meno aperti, manchino e le fotografie riportano solo un ‘punto di deposito’, mentre in misura minore la situazione è presente su molti marciapiedi. Si legge sul sito del Comune che a Teverola si è quasi raggiunta la quota del 73% di raccolta differenziata, mi permetto di dubitare. E per fortuna che alcuni operatori ecologici recuperano di volta in volta dai vari depositi, i rifiuti relativi alla categoria merceologiche ‘spettante’ quel giorno: ma questa solerzia di quanto incide sui costi della raccolta differenziata, visto che la differenziazione non la fanno i cittadini, ma gli operatori ecologici.
Ora se tutto ciò accade è conseguenza del fatto che o la cittadinanza non ha ancora recepito la necessità della differenziazione dei rifiuti o perché le Istituzioni non fanno nulla per educarli: forse qualche multa, sanzione, revoca di licenze commerciali potrebbe servire. Per ultimo volevo ricordare che da anni si aspetta la localizzazione dei punti di deposito e raccolta dei farmaci scaduti, delle batterie scariche e cartucce per stampanti esaurite."

Ing. Enzo Fumo