Le stranezze che accadono nel paese in
cui viviamo ormai non fanno notizia, ne sono talmente tante che alcune
rientrano nella normalità.
L’ufficialità della notizia, che
sei consiglieri comunali della
maggioranza (poi diventati quattro)
hanno deciso di costituire un nuovo gruppo consiliare, che rimane a sostegno,
come tengono a precisare, del sindaco, pur mantenendo “una propria autonomia
decisionale” non ha creato quell’allarme rosso per l’amministrazione Di
Matteo; il malumore che correva all’interno della maggioranza, era notizia da “marciapiede” da diverso tempo e la
decisione di “disallinearsi” era scontata.
Ciò che obiettivamente mi colpisce, è il
“silenzio” della maggioranza, a parte lo scarno social - comunicato del sindaco.
Non comprendo come i consiglieri di maggioranza, quelli che “relativamente”(?)
hanno condiviso un programma comune,
possano restare muti dinanzi alle azioni di alcuni compagni di viaggio. Sarebbe eticamente corretto una loro posizione certa, un allontanamento da un
futuro scenario di “convenienza” ovvero che non si sentano rappresentati da un sindaco
sotto “scacco”, anzi,
dovrebbero indignarsi!
Un sindaco sotto scacco dalla sua stessa
maggioranza: da un lato i quattro “ribelli” che rivendicano una loro
“autonomia” dall’altro, i “fedeli” che si tengono uniti da una sorta di
“poltronismo”: acquisito di diritto, in virtù di un “ricatto del silenzio”, un silenzio
omertoso di chi dovrebbe condividere una realtà concreta ma non lo fa per paura
di perdere il proprio “cantuccio”. Allora dico che il problema c’è ed è serio:
il problema è chi dovrebbe garantire certezza e invece riesce solo a diffondere
incertezza, la madre di tutte le paure.
Incertezza di chi decide di racchiudersi
nell’angosciante silenzio dell’omertà, mostrando disinteresse nel “far bene il
bene comune” e in generale nella libertà di espressione; urge invece pretendere
il potere decisionale nonché la fiducia da
“chi” decide per loro.
Loro, nel rispetto del proprio
elettorato, devono rompere questo “silenzio” ed esigere dal sindaco delle risposte.
Diversamente sarebbe un “silenzio del ricatto” e un sindaco sotto ricatto deve
dimettersi. Una maggioranza tradita nei principi, deve sfiduciare.
Appare chiaro che a partire dal prossimo consiglio
comunale, le cose cambieranno; assisteremo ad una nuova stagione fatta da
continue trattative, da spartizione del potere e/o da potenziali ricatti?
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