mercoledì 17 aprile 2013

Il “politico da marciapiede”: la “denuncia-esposto” con la pelle attorno


"Dammi la Medaglia, medaglia, medaglia". Chi ha qualche annetto come me, ricorda sicuramente il noto cartone animato “Dastardly e Muttley e le macchine volanti” con i suoi simpaticissimi personaggi: Dick Dastardly,  il capo dello Squadrone Avvoltoi ed agli ordini del Generale (di cui si conosce solo la voce arrabbiatissima dopo ogni fallimento, che riesce a raggiungere Dick grazie a telefoni che appaiono qua e là) e Muttley l'assistente di Dastardly  che  grazie alla sua coda rotante riesce sempre ad atterrare a terra quando le cose si mettono male e comunque sempre alla ricerca di medaglie.
Analogo personaggio con le stesse particolarità di Muttley  è  vivo nella nostra piccola cittadina, ma non alla ricerca di medaglie bensì di denunce, esposti, lamentele e tutto ciò che potrebbe elargirgli quel quarto d’ora di protagonismo.
Il nostrano Muttley è un bel esemplare di circa 170 cm, dal peso che può arrivare anche ai 75kg, con una testa grossa e prominente caratterizzata da lievi rughe e pelle glabra, che gli assegnano un’aria molto simpatica e bonaria. Le orecchie lunghe, capelli  corti ma molto fitti e resistenti che parte dal castano chiaro fino a quello scuro. E’ un mammifero semplice, giocoso e scherzoso. E’ sempre pronto a divertirsi, specie con i bambini e ha dalla sua, una bontà assoluta; ma è un “finto buono” che concepisce l’attacco e la difesa e per questo può essere usato come guardia. Possiede una imitata pazienza, una pseudo-dolcezza che illude il prossimo e lo porta veramente ad innamorarsi di lui. Ha una evidente curiosità e una mediocre intelligenza ma, in compenso, una spiccata  capacità di adattarsi al carattere del padrone, di cui diviene un compagno fedele e per sempre amico.
La caratteristica per eccellenza è il suo naso. La natura ha voluto dotarlo di un particolare che nessun essere vivente  avrà mai al suo livello: il fiuto. Un naso molto, molto sviluppato, con più di 10 milioni di ricettori, che gli consentono di  avere il fiuto più potente di tutta la popolazione locale che sfrutta per annusare ovunque il losco, lo stratagemma, il disonesto, lo sporco per poi provvedere, con la sua innata mania di protagonismo, a denunciarne il fatto e di conseguenza l’apparizione sui giornali, riviste, volantini ed ogni mezzo utile per mettere in evidenza la sua ossessione.
È  sempre presente nei luoghi più comuni e, alle assemblee, partecipa con entusiasmo ed energia,  ma ogni suo intervento è accompagnato da un qualche battuta divertente qua e là che non migliora la diagnosi di un testo artefatto e precompilato dal redattore di turno; la sua lettura è unita ad una recitazione risibile e tragica nello stesso tempo.
La caratteristica predominante è quella di:  “Armammece e jate!”, è il primo a rivolgersi  al “zaccagarbùj” (azzeccagarbugli) di turno  a sottoscrivere le delazioni, ma al momento della resa dei conti ovvero quando può mostrare il fianco all’antagonista, deserta la scena nascondendosi dietro ad aleatorie giustificazioni del caso…
È comunque un personaggio più florido e grottesco che sia dato immaginare; il suo passaggio desta l’attenzioni dell’intera comunità che nutre in lui una sarcastica simpatia… non è difficile riconoscerlo, trascorre le sue giornate con a seguito una moltitudine di interrogativi che esterna, al primo che capita, facendogli ammirare la sua immagine impressa sui quotidiani a mò di bella mostra e per compiacersi. Dovrebbe invece, anziché perdere tempo a battere strada, ad andare a lavorare nei campi piuttosto che pavoneggiarsi a paladino della giustizia delle cause perse.....
La sua rappresentazione mi ripugna, sotto due aspetti; nutro, nei suoi confronti, due fondatissime confutazioni. Primo, le oscure origini, il suo comportamento, il suo modo di predisporsi al prossimo l’hanno fatto innalzare  a dignità che i suoi padri non avrebbero neppur sognato; secondo, la sua ignoranza, le sue indelicate  esternazioni, il suo essere rappresentante del popolo danneggia  nel modo più orribile la gioventù, l’intelligenza e il vigore di un uomo. Anche di lui, il popolo dovrebbe disfarsene…

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