sabato 2 febbraio 2013

Pace fatta tra maggioranza e opposizione


20 agosto 2011
«Il risultato dei quattro referendum è noto a tutti ed è chiaro anzi chiarissimo». Alle urne ma – prima ancora – nei circoli, nelle associazioni,  nei  circuiti sociali,  nei tam-tam  di piazza e di internet, si è messa in moto una vera e propria campagna referendaria a favore del “Si”. Il popolo italiano si è riavvicinato a questo importante strumento democratico per dare un messaggio a tutti i protagonisti della scena politica nazionale ed in particolar modo alla  coalizione Pdl-Lega e il suo leader Silvio Berlusconi.
A Teverola invece un fatto storico è stato offuscato dalla stessa campagna referendaria:  nessuno se ne accorto che la pace ha regnato tra  maggioranza ed opposizione in occasione della nomina degli scrutatori. Ogni qualvolta che ce da indicare gli scrutatori, si affaccia il dilemma: meglio nominare o, piuttosto, sorteggiare?
A Teverola il dilemma è stato risolto con molta facilita: maggioranza ed opposizione hanno applicato la normativa vigente  secondo cui l’assegnazione degli scrutatori sarebbe preceduta dalla nomina di una Commissione Elettorale Comunale, (composta dal sindaco, componenti della maggioranza e dell’opposizione) la quale segnala e dunque nomina le persone di propria preferenza, tra quelle iscritte all’albo.
Questo sistema clientelare di nomina degli scrutatori è stato istituito attraverso la legge n° 270 del 21 dicembre 2005, la famosa legge “porcata” di Calderoli, come ammesso dal suo firmatario, sotto il Governo Berlusconi. Con questa legge, detta anche “Porcellum”, ai  giovani e i meno giovani che non hanno la compiacenza di un politicante gli è negata l’occasione di guadagnare qualcosina.  I nostri rappresentanti hanno creato, con legge dello Stato, una sorte di “regime” dando il cattivo esempio di esercizio di potere della nomenclatura partitica sul cittadino desideroso di lavorare e che si vede vietare questo diritto costituzionale dall’assenza di una appartenenza politica. Un’ulteriore vergogna di cui si macchiano i nostri amministratori.
Nessuna denuncia, nessun ricorso; sia la maggioranza che l’opposizione se hanno interessi comuni ovvero la spartizione del potere vanno a braccetto; questo a maggior testimonianza che come si prevedeva, in periodi pre-elettorali. L’ apparente e, a tratti, speciosa contrapposizione tra tra i leader della maggioranza e dell’opposizione unitamente agli altri conviviali, è pura finzione, in quanto entrambi provengono da una stessa concezione del potere, da una stessa scuola perversa di gestione dello stesso. Sono il  frutto di una visione selvaggia e primitiva, a tratti perfino tribale del potere, fondata sul senso di appartenenza ad una “congrega”, i cui interessi di natura squisitamente materiale, vanno comunque e sempre contrapposti a quelli della collettività”.
Bisogna  spezzare questo perverso incantesimo, sotto il cui tacco un’intera comunità da più lustri soffre pene amare, afflitta e costretta a subire per colpa dei nuovi barbari, che depredano, minacciano, intimidiscono, umiliano, prevaricano ed appestano un’aria divenuta di per sé irrespirabile, con buona pace dei  benpensanti che “scappando” si rendono  incuranti  della lenta e mesta agonia di una Città che muore.
http://www.bloq.it/wp/2011/08/20/teverola-pace-fatta-tra-maggioranza-e-opposizione/
di Antonio Zacchia