Nel Programma triennale dei lavori pubblici comunale, la tutela della saluta è in terzo piano, per gli amministratori la priorità è per le opere di mobilità ed infrastrutture.
Le continue dipartite di bambini e giovani per tumore è sempre doloroso. Nell’Agro aversano, in questi ultimi periodi, troppe tragedie hanno colpito le famiglie dei scomparsi che hanno reso ulteriormente angosciose le domande che percorrono le coscienze di tanti cittadini. Lasciare questa terra, andare altrove, lasciare gli affetti e abbandonare tutto è la soluzione per quanti credono che sia tutto finito e ridurre il rischio per l’incolumità della propria persona. Combattere, manifestare, ostacolare un degrado è l’altra faccia della medaglia; la voglia di riscatto, di resistere è la ragione per dare un senso alla vita stessa e all’appartenenza a questa terra che ha dato i natali.
Tra questi quesiti si consuma il tempo e a prescindere dalle risposte è difficile incontrare un cittadino che resta indifferente a questa problematica che tocca ognuno di noi.
Fa parte di ognuno di noi dedicare le colpe al prossimo, ognuno di noi non si sente colpevole e affonda le colpe alle istituzioni pubbliche, responsabilità che soggettivamente esiste, e non si può negare la situazione attuale e accertare le relazioni tra l’insorgere di gravi patologie e l’inquinamento.
Non si tratta di colpevolizzare coloro che sono stati “sordi” agli scempi che si sono consumati anche in questa città, ma parte di questi hanno una carta d’identità; altri, forse non si conosce l’esistenza.
I teverolesi hanno il diritto di sapere, hanno il diritto di tutelare la propria salute e l’ente locale non può esimersi di farlo. È inammissibile pensare che gli amministratori, con agilità colpevole e dubbia, non possono far niente e lasciano irresponsabilmente la comunità alla propria sorte.
I problemi ambientali sono prioritari e la classe politica cittadina deve agire in modo adeguato alle richieste della comunità; l’Amministrazione comunale deve tutelare la salute con le proprie competenze e funzioni.
La continua “sordità” e il rimandare rendono inesistente la credibilità di una politica per l’ambiente.
Non ultimo la politica in tema di urbanistica ovvero gli indirizzi con la quale vengono individuate le priorità dell’azione di governo, il documento che l’esecutivo ha adottato, prevede, tra gli obiettivi qualificanti e immediati, le opere di mobilità ed infrastrutture ovvero la viabilità della futura urbanizzazione comunale giusto risultato del nuovo “PUC” e rimanda ai prossimi anni l’istallazione di due nuove centraline di monitoraggio degli inquinanti atmosferici senza considerare che il caso emblematico della prolungata disinformazione dell’attività di monitoraggio dell’aria delle due centraline già esistenti che apparentemente non svolgono più alcun tipo di controllo.
Sordità alquanto rimarcata considerando la richiesta di un tavolo di lavoro in materia ambientale avanzata da un’associazione locale. Amministrazione cieca alle altre forme di inquinamento come le attività mai censite dell’area PIP, la quantità abnorme di amianto presente nell’ex Mulino Chirico, la presenza di materiale speciale all’interno della dismessa centrale elettrica, presunto inquinamento della falda acquifera, presenza di rifiuti tossici nell’area ASI e altro ancora; per queste problematiche si agisce con confusione e leggerezza politica.
È giunta l’ora che l’Ente comunale mostri rispetto per le preoccupazioni dei cittadini e rimediare alle mancanze senza peccare d’orgoglio e trascinare con se e con le valutazioni (discutibili) il destino di un’intera comunità.
A tale scopo urgono segnali politici energici; il continuo operato inconcludente è l’innesco di una esplosione incontrollata, continuare ad avere assessori che scaldano la sedia è, a questo punto, una degenerazione politica, come mantenere al proprio posto chi si è guadagnato un’indennità pubblica, onerosa per i cittadini, non comprendendo neanche il perché.
(da "ZOOMIN" dic. 2013)
Tra questi quesiti si consuma il tempo e a prescindere dalle risposte è difficile incontrare un cittadino che resta indifferente a questa problematica che tocca ognuno di noi.
Fa parte di ognuno di noi dedicare le colpe al prossimo, ognuno di noi non si sente colpevole e affonda le colpe alle istituzioni pubbliche, responsabilità che soggettivamente esiste, e non si può negare la situazione attuale e accertare le relazioni tra l’insorgere di gravi patologie e l’inquinamento.
Non si tratta di colpevolizzare coloro che sono stati “sordi” agli scempi che si sono consumati anche in questa città, ma parte di questi hanno una carta d’identità; altri, forse non si conosce l’esistenza.
I teverolesi hanno il diritto di sapere, hanno il diritto di tutelare la propria salute e l’ente locale non può esimersi di farlo. È inammissibile pensare che gli amministratori, con agilità colpevole e dubbia, non possono far niente e lasciano irresponsabilmente la comunità alla propria sorte.
I problemi ambientali sono prioritari e la classe politica cittadina deve agire in modo adeguato alle richieste della comunità; l’Amministrazione comunale deve tutelare la salute con le proprie competenze e funzioni.
La continua “sordità” e il rimandare rendono inesistente la credibilità di una politica per l’ambiente.
Non ultimo la politica in tema di urbanistica ovvero gli indirizzi con la quale vengono individuate le priorità dell’azione di governo, il documento che l’esecutivo ha adottato, prevede, tra gli obiettivi qualificanti e immediati, le opere di mobilità ed infrastrutture ovvero la viabilità della futura urbanizzazione comunale giusto risultato del nuovo “PUC” e rimanda ai prossimi anni l’istallazione di due nuove centraline di monitoraggio degli inquinanti atmosferici senza considerare che il caso emblematico della prolungata disinformazione dell’attività di monitoraggio dell’aria delle due centraline già esistenti che apparentemente non svolgono più alcun tipo di controllo.
Sordità alquanto rimarcata considerando la richiesta di un tavolo di lavoro in materia ambientale avanzata da un’associazione locale. Amministrazione cieca alle altre forme di inquinamento come le attività mai censite dell’area PIP, la quantità abnorme di amianto presente nell’ex Mulino Chirico, la presenza di materiale speciale all’interno della dismessa centrale elettrica, presunto inquinamento della falda acquifera, presenza di rifiuti tossici nell’area ASI e altro ancora; per queste problematiche si agisce con confusione e leggerezza politica.
È giunta l’ora che l’Ente comunale mostri rispetto per le preoccupazioni dei cittadini e rimediare alle mancanze senza peccare d’orgoglio e trascinare con se e con le valutazioni (discutibili) il destino di un’intera comunità.
A tale scopo urgono segnali politici energici; il continuo operato inconcludente è l’innesco di una esplosione incontrollata, continuare ad avere assessori che scaldano la sedia è, a questo punto, una degenerazione politica, come mantenere al proprio posto chi si è guadagnato un’indennità pubblica, onerosa per i cittadini, non comprendendo neanche il perché.
(da "ZOOMIN" dic. 2013)