In questi ultimi periodi di “mania esagerata” scandita
dalla necessità a giustificare gli eventi, che, a secondo del “bisogno”, ha suscitato in tanti: rabbia, paura, forza, coraggio senza
mai darsi una visione generalizzata che
non risolve i problemi e i dissapori creati, ma di sicuro può alzare il livello di comprensione e
responsabilità.
Questa concezione ci devia dall’attenzione reale
perché, individuare le ragioni native dell’odio e della rabbia, trascinandole
fuori dalla fede, dalle condizioni comuni, dai maneggi politici (partoriti
anch’essi dalla stessa disonestà nativa), ci porta ad assumere una coscienza e
un controllo generale che non possiamo pretendere
dall’intelligenza di tutti o dalle logiche del potere e del sapere universale.
Questa considerazione, sicuramente non risolve le problematiche che già sono state
generate o quelle in essere, anzi, per
evitarle, bisogna lavorare con prevenzione e intelligenza di tutti i coinvolti nonché palesare quei
processi politici che tendono sempre ad occultare gli interessi economici.
Tutto questo servirà al futuro della collettività affinché
tutti, incondizionatamente, mettiamo in atto quei processi educativi, culturali
ed esperienziali per reprimere questi sentimenti che generano una sorte di violenza
nascosta, la stessa che si maschera nella politica, quella che si esercita su
di sé e sul prossimo; sentimenti che
fanno nascere incomprensioni e chiusure,
che tendono sempre più a gonfiarsi e alimentare quelle incertezze e di
conseguenza dubbi.
Dubbi che fanno venir meno quel bisogno di impegnarsi per
reprimere l’arroganza, la prepotenza, l’insofferenza sociale in ogni sua forma.
Bisogna invece attuare una rivoluzione interiore individuale;
per pacare questi stati controversi non bisogna far leva sugli altri, ma
realizzare un’armonia dentro ognuno di noi tenendo conto che, incrociando la rabbia, la paura, la forza e il coraggio individuale,
bisogna ricercare in questi sentimenti il reale vissuto della persona che l’ha
generato.
Di tutto questo non c’è colpa soggettiva, perché la
colpa produce altra rabbia, paura. C’è solo il bisogno di capire e considerare,
in una forma razionale, quello che accade ogni giorno… basta solo riflettere
come meglio si crede.