Qualcuno
vuole, la piccola cittadina, come Central Park.
Qualcuno progetta un “maneggio” esclusivo per sagre e feste
folcloristiche. Qualcun altro pensa che
la trasparenza, la legalità, il dialogo, la comunicazione, il progresso devono
essere il fiore all’occhiello del cambiamento. Qualcun altro pensa all’invidia
dei paesi vicini. Le attenzioni, sono tante
e, tra queste, molte non sono tanto “pulite”.
E'
in questo quadro destabilizzato che si muove Ernesto Lenderp, (figlio di una
paesana emigrata in Svizzera dove trovò l’amore) la cui ineccepibile esistenza
un bel giorno viene scossa da una situazione irreale, totalmente fasulla.
Alla
morte dei suoi cari si scopre proprietario di un immobile nella città materna,
cosi decise di ritornare nell’amata terra della genitrice per trovare fortuna.
Insediatosi in città, mise in pratiche le sue conoscenze di “barbiere” e ben
presto in tanti iniziano ad apprezzare il suo operato. La sua bravura è tale che dalla sua bottega passano politici, pretendenti sindaci, capi
dell’esecutivo, consiglieri, assessori, presidenti e altre autorità!?; tra un
taglio, una rasatura e un tonico, finisce
per essere il loro confidente. Ecco
perché Andrea Dragoni, un intrallazzatore
locale, entra nel suo negozio e lo lega a sé con un ricatto sottile.
Passano giorni, mesi, anni e
Ernesto, si rese conto ben presto di aver trovato, altro che il suo
posto per passare il resto della sua vita in totale tranquillità, un luogo a
se, facile a sovvertire, dove gli
autoritari si susseguono, il
disfacimento continua e gli interessi per la gestione pubblica sono sempre sotto gli occhi di tutti.
Di
quanto assodato Ernesto, incomincia ad avere dei dubbi e inizia un percorso di riflessione manzoniana
: chi racconta il vero in una
realtà corrotta o non sopravvive o viene
messo alla gogna. La menzogna aiuta a vivere o ti distrugge!
La
menzogna prevale, e si rende conto che a
volte si è in cerca di bugie vendibili e
convenienti e quando Andrea Dragoni esige da Enrico, ricattandolo, di procurarsi
notizie sulla sua clientela di alto bordo e delle “confidenze” ottenute, Ernesto
mette in pratica tutta la sua bravura di
“barbiere” e inizia a fare la cosa che
sa fare meglio, oltre ai tagli completi: dire bugie per coprire le sue
informazioni; utilizzando parte del mondo
reale ne costruisce uno irreale su misura per il suo “aguzzino”, elevandolo a
uomo indispensabile del “sistema”.
Tra
una menzogna e un’altra, diventa confidente anche di Andrea che, pur di
raggiungere il suo scopo, inizia a promettergli grandi opportunità per chiudere
la sua “barberia” e diventare un suo “luogotenente”.
Andrea
è socio in affari di Ludovico Anselmi, faccendiere, truffaldino e menzognero come
lui. Entrambi abbandonano la vecchia “guardia” per intraprendere la scalata del
“sistema”. Ambedue, pur di arrivare alla vetta, mischiano l’essere e l’apparire;
vedono il baratro, sentono che ci si può cadere dentro in un attimo, fino a
perdersi, cosi decidono di trasformare le fandonie in “verità”, trasformano le loro
menzogne in quelle della comunità.
Forte della fiducia di Ludovico, Andrea crede della stima del “barbiere”.
Ernesto ascolta attentamente Andrea, si
rende conto che è un fallito, un vinto dalla vita; anch’egli trasforma la menzogna
fino a farla diventare un’opera d’arte: lo esalta, lo elogia lo eleva a eroe,
ma non dirà mai la “verità” scomoda dei suoi confidenti, inventa la sua “verità” per le orecchie di
Andrea, che insieme a Ludovico, raggiunge il proprio obiettivo, ma, tra tutte
le frottole di prima e dopo, il seguito diventa una tragedia …