In un attimo i ruoli, in una realtà
pseudo-alternativa, sono stati
rimescolati: pregiudizi, critiche,
ripensamenti nei confronti di se stessa e sgomento da parte di chi credeva in una svolta tangibile della realtà cittadina;
paroloni, allusioni che volano e cittadini increduli che tentano di dare una interpretazione ai
motivi di cosi tanta avversione.
Non mi sono sorpreso, di non
ricoprire più il ruolo di obiettivo da
eliminare o costringere ad allontanarsi. L’interesse dei “costruttori” del
cambiamento che avevano fatto di tutto
per non avermi più “consulente”, era rivolto contro colui che i grandi “pensatori”
avevano scelto come persona più stimata di rivestire cotanto incarico.
Un copione già scritto da tempo sin
dall’origine della, oramai, “dipartita commedia”.
Trama “scarabocchiata” da coloro che,
al momento, non hanno abbastanza motivo, credo e principi, ma tanta
voglia di imporsi a svantaggio di chi agisce sul serio: l’unico metodo per scavare
visibilità è velare il prossimo, anche ricorrendo ad artifizi, e
stravolgere la realtà dei fatti.
Quando ho prestato orecchio, sbigottito,
alle stravaganti dicerie mosse niente meno dal “modello” nei confronti
dei proprio affiliati, non ho avuto incertezze: stavo partecipando,
involontariamente, all’inizio della replica dei giochetti già effettuati a discapito dell’intera collettività.
Unico intento dell’intera “operazione”
la divulgazione della menzogna da dar da bere ai possibili pretendenti per conquistarne la simpatia, era la favola
del fantomatico “cambiamento”; per smontare il tutto è bastato, far ardere gli
animi e trovare il capro espiratorio evidenziando i vecchi pregiudizi o accusando, senza
contraddittorio, ipotetici conflitti d’interesse.
Mezzucci già conosciuti e applicati
in diverse circostanze; il tutto a coprire il carattere ambiguo del capofila, infantile e pseudo-autoritario che con falsità tiene in
pugno un “ciuffo” di persone e, per rafforzare
le idee di pochi, defenestra per motivi “riservati”
coloro che conoscevano le intenzioni sin dal principio, e quasi certamente, tra
non molto si trasformerà in un accanito sostenitore di coloro che sono “attenzionati”
da tempo.
Vecchi metodi che hanno alimentato
dicerie basate su motivazioni aleatorie: nessuna prova fondata è stata mai
esternata per giustificare il dilagare di tante chiacchiere da marciapiede,
messe in giro da un sistema marcio e corrotto e da chi non sopporta l’idea di
non essere il primo della classe ovvero da colui che da sempre intimorito da
perdere il piedistallo di “prima donna”.
Mai una concreta motivazione di “infame”
condotta da parte degli “anta” nei confronti della tanto agognata “organizzazione”.
Non un operato esposto per filo e per segno, solo un avvicendarsi di insinuazioni
fantozziane, a cenni mai resi espliciti, a situazioni ipotetiche che, personalmente,
non mi hanno mai convinto.
Ora è tutto da rifare, ma con la consapevolezza
che il “generatore” del “disordine” è sempre lo stesso; personaggio dalle
losche manovre i cui rapporti con i “consanguinei” sono una continua e infinita
solfa in calando; prima alleato, poi
discordo, poi nemico acerrimo fino a non potersi sopportare quindi repentinamente
uniti in un vincolo fermo e atipico che li spinge a proseguire uniti verso un
obiettivo comune. Sicuramente un obiettivo da raggiungere con metodi politicamente
ed eticamente scorretti per autoproclamarsi
“puritani” che non sono.
Non resta che ritirarmi nel mio “bunker”…
rimango sereno, come insegnano i saggi, sulla riva del fiume ad attendere gli eventi,
tanto il tutto si compie con o senza di me…
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