mercoledì 28 maggio 2014

Un copione gia scritto da tempo

In un attimo i ruoli, in una realtà pseudo-alternativa,  sono stati rimescolati: pregiudizi,  critiche, ripensamenti nei confronti di se stessa e sgomento da parte di chi  credeva in una svolta tangibile della realtà cittadina; paroloni, allusioni  che volano  e cittadini increduli  che tentano di dare una interpretazione ai motivi di cosi tanta avversione.
Non mi sono sorpreso, di non ricoprire più il ruolo di  obiettivo da eliminare o costringere ad allontanarsi. L’interesse dei “costruttori” del cambiamento  che avevano fatto di tutto per non avermi più “consulente”, era rivolto contro colui che i grandi “pensatori” avevano scelto come persona più stimata di rivestire cotanto incarico.
Un copione già scritto da tempo sin dall’origine della, oramai, “dipartita commedia”.
Trama “scarabocchiata” da coloro che, al momento,  non hanno  abbastanza motivo, credo e principi, ma tanta voglia di imporsi a svantaggio di chi agisce sul serio: l’unico metodo per scavare visibilità è velare  il prossimo, anche ricorrendo ad artifizi, e stravolgere  la realtà dei fatti.
Quando ho prestato orecchio, sbigottito, alle  stravaganti dicerie  mosse niente meno dal “modello” nei confronti dei proprio affiliati, non ho avuto incertezze: stavo partecipando, involontariamente, all’inizio della replica dei giochetti già  effettuati  a discapito dell’intera collettività.
Unico intento dell’intera “operazione” la divulgazione della menzogna da dar da bere ai possibili pretendenti  per conquistarne la simpatia, era la favola del fantomatico “cambiamento”; per smontare il tutto è bastato, far ardere gli animi e trovare il capro espiratorio evidenziando  i vecchi pregiudizi o accusando, senza contraddittorio, ipotetici conflitti d’interesse.
Mezzucci già conosciuti e applicati in diverse circostanze; il tutto a coprire il  carattere ambiguo del capofila, infantile  e pseudo-autoritario che con falsità tiene in pugno un “ciuffo” di persone  e, per rafforzare le idee di pochi,  defenestra per motivi “riservati” coloro che conoscevano le intenzioni sin dal principio, e quasi certamente, tra non molto si trasformerà in un accanito sostenitore di coloro che sono “attenzionati” da tempo.
Vecchi metodi che hanno alimentato dicerie basate su motivazioni aleatorie: nessuna prova fondata è stata mai esternata per giustificare il dilagare di tante chiacchiere da marciapiede, messe in giro da un sistema marcio e corrotto e da chi non sopporta l’idea di non essere il primo della classe ovvero da colui che da sempre intimorito da perdere il piedistallo di “prima donna”.
Mai una concreta motivazione di “infame” condotta da parte degli “anta” nei confronti della tanto agognata “organizzazione”. Non un operato esposto per filo e per segno, solo un avvicendarsi di insinuazioni fantozziane, a cenni mai resi espliciti, a situazioni ipotetiche che, personalmente, non mi hanno mai convinto.
Ora è tutto da rifare, ma con la consapevolezza che il “generatore” del “disordine” è sempre lo stesso; personaggio dalle losche manovre i cui rapporti con i “consanguinei” sono una continua e infinita  solfa in calando; prima alleato, poi discordo, poi nemico acerrimo fino a non potersi sopportare quindi repentinamente uniti in un vincolo fermo e atipico che li spinge a proseguire uniti verso un obiettivo comune. Sicuramente un obiettivo da raggiungere con metodi politicamente ed eticamente  scorretti per autoproclamarsi  “puritani” che non sono.
Non resta che ritirarmi nel mio “bunker”… rimango sereno, come insegnano i saggi,  sulla riva del fiume ad attendere gli eventi, tanto il tutto si compie con o senza di me…


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