mercoledì 30 gennaio 2013

La “Città dei Balocchi”


di Antonio Zacchia
Problemi? Quali problemi. Tutte menzogne inventate da persone che ignorano quello che di buono questo sistema del fare, ha realizzato da quel lontano 2004.
Dopo tanti anni di sviluppo il 2004 è  stato l’anno di scadenza della civiltà, è stato quando Teverola ha scelto(?), con una mossa astuta, gli imprenditori (?) che promisero  un futuro radioso, strutture faraoniche, posti di lavoro, benessere. Lo stesso si è ripetuto per 15 lunghi anni con una differenza: sono loro che hanno vinto. Hanno vinto perché forse ci  piacciono gli uomini che possiedono il fiuto dell’affare. Hanno vinto perché hanno un sorriso rassicurante. Hanno vinto perché ci piace sognare o  perché ai teverolesi piace cercare ancora il Paese dei Balocchi?
E vero hanno trasformato Teverola. Vivo in una città che va a gonfie vele  e non me ne sono mai accorto. Si respira aria pura, la raccolta differenziata è al 150%, le strade vengono spazzate 5 volte al giorno e lo stesso trattamento è riservato alla raccolta dei rifiuti, per essere meglio riciclati. Tutti pagano le tasse con il sorriso sulle labbra. La città è dotata di confort all’avanguardia. I posti di lavoro sono stati occupati da ragazzi che hanno concluso il ciclo di studi preparati e meritevoli a discapito delle vecchie gerarchie clientelari. Le strade sono sterili da criminalità, le case sono tele-sorvegliate con un sistema di ultima generazione e i proprietari vanno tranquillamente a fare acquisti nei numerosi centri commerciali. I pensionati e non ringraziano per il ciclo di cure termali offerto in primavera e chiedono se è fattibile ripeterlo in autunno.
La colpa dell’aria di pessimismo che regna in città è di quelli che il potere non ce l’hanno e dei media che scrivono solo falsità. Le insinuazioni di qualche collaboratore di giustizia sono solo voci infondate… Finalmente, con queste notizie rassicuranti posso partire per le vacanze e rilassarmi, anzi corro per non perdere il prossimo “ciuccio che vola”, corro per non perdere il carro trainato dai ciuchini per il paese della cuccagna  nel quale il benessere, l’abbondanza e il piacere è a portata di tutti.
Non prendiamoci in giro, i teverolesi non meritano questo; chi ha fallito deve andare via. Per i teverolesi, è complice anche chi, come un  pater familias, va fiero di compiere opere da plauso rese intangibili da tante affermazioni  pubbliche. Ammirevoli e brillanti  promesse di cui ci si vanta pur sapendole inattuabili, al solo scopo di dare un miraggio di competenza ad un regime che si distingue, invece, per pressapochismo.
Via!!! Andate via. Fateci respirare veramente “aria pulita“.

martedì 29 gennaio 2013

Prove tecniche di (dis)aggregazione.


Sono  passati tre anni dall'ultima  tornata elettorale.Teverola sembra vagare nell'oblio, ricorrendo il vecchio gioco del rimpasto di partito.
Non avendo strategie, le diverse forze politiche spingono nella direzione del “fare apparente” proponendo, in un clima di malsana coscienza politica, l’entrata in campo di potenziali candidature  attinte un po’ ovunque, anche da Movimenti cittadini  ed Associazioni presenti sul territorio.Conseguenza a tutto ciò, come in una dinamica a circuito chiuso, del tipo, il cane che si morde la coda, il cosiddetto vecchio “patto per i teverolesi”, sgretolatosi dal reclamo da lui stesso promosso, perde soci e così, l’iterato processo si ripete.Alcuni cercano di formare nuovi partiti nei modi appena raccontati, altri aderiscono ad Associazioni già esistenti , altri ancora ne formano delle nuove.Ma la  neonascita di tutte queste Organizzazioni, spesso prive di una loro genuina identità politica e soprattutto senza iniziative presenti in una propria tradizione storica, quale preciso segno di un orientamento della propria corrente ideologica altro non sono che dei Gruppi Misti, custodi solo di vaghi intenti, di microinteressi per i vari soggetti politici e sociali.Questo fenomeno generale di lassismo politico, la mancanza di una stimolante e quanto mai necessaria risposta alle necessità del cittadino con miglioramento dei servizi quotidiani, conduce inesorabilmente non ad un rallentamento ma bensì ad un blocco dell’evoluzione civile nel nostro contesto sociale.Ma chi manovra questo meccanismo ? Sono le famose “Eminenze grigie”Così sono oggi additati alcuni “nostri Figuri”, nonché diversi personaggi in rampante  ascesa che dietro mentite spoglie, quali generosi soci di finte associazioni non lucrative, presidenti di finti comitati apartitici, o personalità con incarichi di governo dalla dubbia esistenza, organizzano o partecipano ad eventi per pubblicizzare le loro immagini.Dai profetici slogan con contenuti che richiamano a sensi di responsabilità collettiva, condizionano la psicologia delle masse puntando sulle reali necessità di beni e servizi sociali assenti, strumentalizzando tuttavia, così a proprio vantaggio, le aspettative di coloro che ad essi fiduciosi si rivolgono.Costoro, confidando nella ingenua credulità delle persone, in alcuni casi, pur risultando avversari politici, in accordo, dietro le quinte si scambiano vicendevolmente i discorsi, scritti per loro da appositi esperti, per poi leggerli, all'occorrenza, nelle rispettive Convention di partito.In tali contesti, molti uomini d’affari, giornalisti, intellettuali e professionisti, nonché gli stessi  Parlamentari, quali conoscitori degli scritti di Le Bonn e di Nietzsche, fanno sfoggio delle massime di questi ultimi autori, pensando di essere unici detentori di quella cultura, per conquistare il cuore delle masse.Ma la prima qualità dell’UOMO carismatico dall’intensa vita politica, è il prestigio che man mano conquista le folle costruendolo nel tempo con azioni dopo azioni, in quanto, ciò che di buono si realizza nella vita per la propria società, riecheggia per l’eternità.Le ricchezze materiali si lasciano, la gloria te la porti addosso....C'è una cosa che alcune persone non riescono a capire nonostante le continue lezioni inflitte dalla storia... Pare sia quasi impossibile a loro visualizzare l'abominio che ciclicamente si ripresenta sul palcoscenico del mondoNel presente, solo pochissimi umili di cuore, sparsi sul suolo teverolese, consapevoli di essere uomini non del popolo, ma per il popolo, sanno assumersi la responsabilità dei propri gesti, di uscire a testa alta e portare i propri concittadini in un futuro migliore. 

domenica 27 gennaio 2013

La tragedia greca e il Vangelo usati come manifesto politico


Non è chiusa superbia il mio silenzio, ma è coscienza che dilania il cuore quando ripenso come sono offeso. Chi se non io compi’ la spartizione tra i nuovi (..) dei loro privilegi? Non lo dirò. Direi a chi conosce: …ma udite la miseria dei mortali prima, indifesi e muti come infanti, e a cui diedi il pensiero e la coscienza. Parlerò senza biasimo degli uomini, ma narrerò l’amore del mio dono.  Essi avevano occhi e non vedevano, avevano le orecchie e non udivano, somigliavano a immagini di sogno, perduravano un tempo lungo e vago e confuso, ignoravano le case di mattoni, le opere del legno: vivevano sottoterra come labili formiche, in  grotte fonde, senza il sole; ignari dei certi segni dell’inverno o della primavera che fioriva o dell’estate che portava i frutti,…
Con questo passaggio, tratto da “Prometeo incatenato” di Eschilo, il sindaco Biagio Lusini risponde all’ex vicesindaco Dario Di Matteo, che invece si era ispirato ad un passo del Vangelo, secondo Matteo, per far conoscere alla cittadinanza i motivi del suo distacco dall’attuale esecutivo.
Non essendo conoscitore della tragedia greca e non avendo effettuato studi classici mi vesto di presunzione e cerco di trarne delle riflessioni:
Nelle parole fiere che Eschilo pronuncia del suo Prometeo, il Titano, incatenato a una rupe sui monti del Caucaso colpevole di  aver rubato il fuoco a Zeus per donarlo agli uomini, troviamo la consapevolezza di questo passaggio; un passaggio che segna un vero e proprio discimine nella storia della vita e l’inizio dell’umanità e della vita.
Se si entra nella mentalità dei Greci, e in particolare se si considera la loro religione, Prometeo, presentato come creatore, maestro e difensore dell’uomo, risulta colpevole, tanto più che, se Zeus non avesse punito l’imputato, molto probabilmente non sarebbe più riuscito a imporre la sua autorità agli umani, che avrebbero iniziato a ribellarsi a lui.
Non è il nostro caso perché il significato letterale è ben diverso: si parla di una persona offesa, di colui che è stato l’artefice del nuovo sistema, di colui che ha insegnato le rudimentali pratiche amministrative, colui che è stato capace di accogliere coloro  che nutrivano disapprovazione.
Dal lato umano la vicenda può anche commuovere poiché, questo Titano che subisce, per noi, queste pene severe senza considerare le sue buoni intenzioni ovvero quelle di aver emancipato dei personaggi senza mai pentirsi di averlo fatto.
La lettura politica della vicenda invece ci potrebbe trasmettere ben altro (potrebbe essere il vero motivo del distacco): il suddito ha favorito e condiviso le azioni  del leader, ma si ribella nel momento in cui  ne riconosce gli errori; prende dunque le distanze e lotta per la libertà sua e degli altri, non con le armi della violenza, ma dell’astuzia e della ragione.
Sotto questo aspetto  il Titano è oggettivamente colpevole di aver leso  il potere e violato la legge, è non colpevole ideologicamente: ha sbagliato i mezzi, ma il fine è corretto. Purtroppo risulta perdente perché usa il suo ingegno solo pragmaticamente, applicandolo all’agire e non al riflettere: aggira il prossimo nei fatti, ma non li convince a parole.
Questo non può funzionare nella politica di un nuovo regime, il cui vertice ancora teme delle ribellioni.
Di tutto questo scritto non si può tralasciare il “Titano”: Prometeo è un personaggio concreto, dalle molte e interessanti sfaccettature, è ingegnoso, creativo, astuto, dispettoso. Egli possiede al massimo grado la “mente” ovvero  l’intelligenza astuta. È in grado di congegnare piani contorti e di portarli a compimento, è  un elemento imprevedibile, a volte sleale, spesso ribelle; ma non dimentichiamo che Prometeo è uno che  “ruba” il fuoco, per donarlo agli uomini. E non penso minimamente che il sindaco Lusini,  indossando la maschera di Prometeo, abbia usato, come risposta alle motivazioni date dall’ex vicesindaco Di Matteo in merito al suo allontanamento dall’esecutivo, un passaggio del “Prometeo incatenato” senza conoscere il protagonista, infatti,  come spesso succede, non bisogna valutare le parole dette bensì riflettere su  chi le dice.

martedì 15 gennaio 2013

La scuola delle palestre contestate...due contro tutti


TEVEROLA- I ragazzini della scuola media “G. Ungaretti ” erano convinti di trovare un regalo sotto l’albero di Natale addobbato prima delle vacanze natalizie, ma al loro rientro l’amara sorpresa: la palestra resta in disuso e inagibile. Oscuri i motivi del ritardo dell’apertura che dura ormai da tantissimi anni.

I genitori dei ragazzi, stanchi di constatare il diritto negato per i propri figlioli di poter svolgere l’attività ginnico sportiva a causa delle strutture chiuse, si sono ritrovati tutti questa mattina davanti la scuola per montare la protesta e per formare un corteo che è proseguito fino alla Casa Comunale.

Semplice la richiesta avanzata alle autorità cittadine ovvero assicurare ai propri figli un ambiente che sia consono ad una scuola che deve formare le nuove generazioni.

Per la incresciosa realtà è prevista anche una petizione popolare che consolida la protesta contro le inefficienze dell’attuale Amministrazione Lusini che, sollecitata anche da alcuni consiglieri, resta inerte davanti a problemi risolvibili in pochissime ore.


Cuorenormanno 

sabato 5 gennaio 2013

Melillo passa per la maggioranza


È la notizia fresca di stampa apparsa sulla Gazzetta di Caserta di stamattina. Già correvano voci di corridoio da diversi giorni, voci che personalmente verificai con una telefonata al capo dell’opposizione Gennaro Melillo; lo stesso mi rassicurò dicendomi che i fatti avrebbero smentito gli inciuci di marciapiede.

Fatti che invece hanno confermato quelle voci che tanto di inciucio non avevano. Passa infatti la nomina del fratello dello stesso Melillo da addetto all'Ufficio Tecnico a Capo Area Amministrativa Comunale. Nomina anticipatami qualche mese prima dallo stesso Sindaco Lusini in un colloquio personale; in quella circostanza il sindaco faceva riferimento anche ad altre notizie che dopo quella di stamane credo che siano attendibili. Ma di questo ne parlerò prossimamente. 

venerdì 4 gennaio 2013

Chi di "monnezza" ferisce...

Riflessioni  mattutine di una giovanissima concittadina....


Uno dei fattori principali che, purtroppo, caratterizzano il sud è sicuramente la grande quantità dei rifiuti che ne delimita e ne sommerge il territorio. A questa morsa, non sfugge  Teverola. Qualche anno fa, il governo aveva promosso  una campagna per la raccolta differenziata, che  si è rivelata inutile.  Ricordo ancora le volte in cui passavo per la Variante, la strada che collega Teverola con Aversa, e davanti a me si innalzava un enorme cumulo di spazzatura,rifiuti vecchi e nuovi. Per non parlare del tanfo che lasciavano. C’è stato un periodo in cui i rifiuti non sono stati prelevati per mesi e avevano formato  delle vere e proprie montagne  di spazzatura. Non si poteva respirare, mentre pioveva i sacchetti di immondizia galleggiavano dappertutto. Con l’arrivo dell’estate,le cose sono anche peggiorate,rischiando di provocare vere e proprie epidemie. Essendo ancora una bambina,pensavo che la colpa fosse delle persone e della loro ostilità e mi chiedevo quando e se  avessero  iniziato a capire l’importanza della raccolta differenziata. La gente stava soffocando nella propria  immondizia,e pensavo che questo avrebbe scosso  tutti, anche i più pigri a mettersi d’impegno per fare la raccolta differenziata!  Sappiamo che la pigrizia si traduce in uno svogliato senso della civiltà e questo mi preoccupava. Diciamolo pure che una parte di persone   non ci pensa due volte a farsi scappare a terra una cartaccia o un mozzicone di sigaretta, non  si impegna a cercare  un  cestino per gettare la cartaccia. Noi gente del sud abbiamo anche la prontezza di rispondere che non c’era nessun cestino nel raggio di un chilometro e sicuramente perché sono stati sradicati anche quelli non si sa da chi, e che certo non avremmo potuto mangiarla quella cartaccia, più comodo disfarsene ,senza pensarci più anche se  a discapito dell’ambiente. Quindi pensavo io, quando ci siamo  trovati inghiottiti dal cumulo di rifiuti, forse questo sarebbe servito per far capire che era il caso di accettare la buona regola di differenziare. Ho scoperto, seguendo un programma in televisione che la spazzatura può essere riciclata fino al 100%. Non potevo crederci. Il mondo donatoci pulito, insudiciato dall’incuria dell’uomo  con le discariche a cielo aperto, si sarebbe potuto ripulire e riutilizzare quei rifiuti ricavandone perfino energia!Finalmente una buona educazione alla differenziata è stata avviata  e anche se l’inizio sembrava qualcosa di troppo difficile e scocciante, si è visto l’impegno di tutti. Mi è capitato di vedere persone  anziane che aprivano il sacchetto della spazzatura davanti agli operatori ecologici per far verificare che avessero fatto bene la differenziata. Questo episodio molto apprezzabile mi rincuorava e un da un po’ avevo tralasciato di pensare al problema  “spazzatura”  credendolo risolto, fino a quando  mi sono trovata un giorno per caso a  vedere  persone che si ostinavano a NON fare la differenza dei rifiuti,sostenendo che fosse inutile, la loro risposta era: ‘‘tanto è inutile... noi ci impegniamo a separare e loro la mischiano”’ . Mi sono sentita  molto contrariata da questo fatto, anche perché a casa mia, mia madre, aveva messo sul balcone diversi bidoni per la spazzatura ognuno di un colore diverso e aveva fatto a tutta la famiglia le sue raccomandazione a separare l’umido dal secco e puntualmente  quando mio fratello più piccolo metteva i bicchieri di plastica nell’umido ci faceva la morale e rimetteva i rifiuti in ordine! Che pazienza! mentre certi individui non si scomodavano nemmeno a pensarci!!!! Questo mi irritava tanto, così ho cominciato a volerne sapere di più: Cosa intendevano i vecchietti quando dicevano che “loro la mischiavano? “ Ho capito che  non avevano così tanto torto. Mi sono resa conto  che era vero,il camion per la spazzatura  non passava  tutti i giorni a prelevare  e questo provocava un miscuglio di rifiuti,quelli del giorno prima con quelli del giorno dopo,e a volte anche di settimane. Ho riflettuto  sul loro comportamento  e mi sono chiesta perché non facessero il loro lavoro ogni giorno come tutte le persone che lavorano. Ho scoperto  che non era perché non  volessero farlo,ma perché non venivano pagati da mesi.. Mi sono incavolata, perché le ragioni della nostra situazione non erano causate né dalle vecchiette,né dagli operatori ,ma da qualcosa più in alto,da  problemi assai più grandi  di quello che credevo io. Nonostante questo continuavo e continuo  a farmi delle domande: Perché questi lavoratori tanto importanti per l’ecologia non ricevono lo stipendio che gli spetta? Sicuramente per mancanza di fondi,  ma  se anche noi del sud paghiamo le tasse ,e anzi al sud la tassa per lo smaltimento dei rifiuti è la più cara tra le regioni dell’Italia, perché succede questo?  Parallelamente a questo particolare ne emergeva un altro: perché se i rifiuti andrebbero trattati negli inceneritori da noi non ce ne sono a sufficienza e quello che c’è non funziona come dovrebbe? Ho capito  che il problema era e resta   più grande di ciò che immaginavo. Oggi l’emergenza spazzatura è esplosa, vediamo dappertutto cumuli di spazzatura e la gente è veramente stanca di essere presa in giro. Questo problema va risolto adesso e una volta per sempre con un forte impegno da parte di chi ci governa, perché anche noi gente del sud abbiamo il diritto di avere a disposizione tutti gli strumenti necessari per poter far riciclare i rifiuti che produciamo. Le discariche a cielo aperto non sono una soluzione e un giorno la natura ci si scaglierà contro.Il percolato derivante dalle tonnellate di rifiuti dannosi e meno dannosi depositati sul terreno in zone a noi vicine come Parete, Giugliano ,Villaricca, Villa Literno,  entro cinquantanni avvelenerà le falde acquifere di decine di chilometri quadrati di territorio, distruggendo con essi la vita di qualsiasi vivente. Ci resta davvero ancora poco per evitare un disastro ambientale. Com'è possibile che questo così grave problema resti ancora irrisolto!       
Annarita De Francesco