Avete presente un pidocchio? Piccolissimo
animale parassita che vive parzialmente o totalmente a spese di un altro
individuo (detto ospite)? Bene, nella nostra cittadina ne risiedono in
abbondanza in particolar modo sugli scranni regali; personaggi che ricavano
il maggior utile dal “potere” dei vicini di banco e restano inermi
facendo finta che nulla succede. Se ne
stanno fermi come piccoli cuccioli, in attesa che arrivi la propria mamma a
difenderli in caso di pericolo e, a mo’di protezione, si nascondono dietro di
lei senza guaire, quasi non respirando!
Qualcuno si domanda: ma cosa fanno?
Qualcuno, avvalendosi dell’attenuanti “generiche” di essere novello, si è creato un alibi di ferro,
ma gli altri? Quelli che per circa un trentennio stanno ricoprendo una sorte di
posto fisso? Naturalmente la risposta è semplicissima, occupare quella
posizione, a prescindere dalla posizione sociale, indica in ogni caso il “potere”.
Stanno li senza nemmeno conoscere il
proprio ruolo, ma preferiscono stare “attak-kati” alla sedia. L’attaccamento alla sedia dei nostri piazzisti
e tale dall'aver creato un vero e
proprio sodalizio: quello dei “sediari”.
Chi detiene il potere, o chi aspira a
tale, rimanendo seduto a lungo, non solo considera il suo status come diritto indelebile, ma adotta tutti i
stratagemmi per costruire un potere di carattere personale impedendo il
“naturale” ricambio della classe dirigente, espedienti che sono incompatibili
con il nostro sistema democratico.
La cosa che ci conforta è il fatto
che i nostri “parassiti” non pretendono robe grosse; loro si accontentano
di poco: qualche scrutatore, qualche
posticino alla gita degli anziani, qualche loculo in più (non si sa mai), un
po’ di pubblicità professionale, altri piccoli numeri irrilevanti ovvero qualche cortesia all’elettorato pronto ad
essere rinfacciato, nei periodi opportuni quando, per magia, si svegliano dal
lungo letargo.
Altri, i più svegli tra i sonnacchiosi,
si spingono oltre il “loculo” o la
“gita” e ad ogni tornata elettorale si fissano
dell’idea: “o' postò e' candidàt a Sindàc
e mie” ma poi scappano al primo suono di tacco sciogliendosi come neve al
sole.
Le loro piccole pretese gli
consentono di riproporsi elezioni dopo
elezioni e puntualmente ogni volta ce li troviamo di nuovo “attak-kati” e, come
al luna park “un altro giro, un’latra
corsa”, iniziano di nuovo i giochi. E giocando, giocando perché non giocate anche voi? Provate ad
individuarli (non è difficile) e mandateli a quel paese una volta e per sempre;
e se qualcuno dovesse sbagliare, non vi
preoccupate, stavate pur giocando, non vi sembra?
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