martedì 15 ottobre 2013

Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata

Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur!  mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata è la locuzione latina che, in questo periodo, si sposa perfettamente alla piccola cittadina di Teverola.
Mentre i cittadini scendono in strada per sensibilizzare le istituzioni sulla problematica “Terra dei fuochi” e per  dire basta allo scempio del territorio, nelle stanze del palazzo municipale invece si infittisce il giallo sull'attentato di qualche giorno fa nei confronti della locale polizia municipale.
Teverola sprofonda nei tempi bui della camorra…; non c’è volontà per risalire alla verità; non ci faremo intimorire” sono queste alcune delle righe che da giorni si susseguono a fiumi sulle pagine dei media.
Le attività di polizia giudiziaria vengono rese difficoltose dalla condotta “restia di favella” da parte di amministratori e dipendenti comunali”, lamentano gli inquirenti, ma se non ora che la presenza dello Stato è più vicina al cittadino, quando si abbandona questo  comportamento che  fa rivivere tempi in cui le istituzioni stesse erano forse preda di un terrore disseminato dalla criminalità organizzata, che senza pudore, avvelenavano il  territorio? Sono risposte che tarderanno ad arrivare.
Il balletto omertoso tra chi vuol mantenere posizioni di privilegio e di impunità continua imperterrita,  non si vuole  buttare via quella maschera che per decenni si insedia tra coloro che dovrebbero sostenere gli interessi del bene comune.
Il popolo ha  bisogno, in una realtà dove i rappresentanti devono stare con il popolo e non lontani dal popolo, di sostegno di aiuto a combattere quel morbo che si insedia ovunque. Urge il bisogno di accelerare quel continuo ed opprimente ritardo della  verità.
Verità, in  merito ad altre indagini condotte dalla  Guardia di Finanza, dalla Procura della Repubblica, dalla Squadra Mobile che tardano ad arrivare; come tardano ad arrivare le decisioni  in merito ad  altri accertamenti sulle attività amministrative dell’esecutivo Lusini iniziati già all'indomani del suo insediamento e che tuttora interessano le autorità giudiziarie con un continuo via vai delle  “fiamme gialle” dalla casa comunale.
Sotto riflettore l’appalto della  piscina comunale, i sottotetti abusivi, edilizia privata, il cimitero e per finire il PUC che ha avuto un percorso contestato e travagliato da attirare le attenzioni della Commissione consiliare per la  trasparenza  della Regione Campania, presieduta da Nicola Caputo, che proprio in un’audizione (ancora aperta nda) furono evidenziati dei vuoti legislativi nonché un’occasione per  interfacciarsi con la Provincia.  Osservazioni che l'Ente sovracomunale non lesina  a determinare, con la richiesta formale di integrazioni e modifiche sostanziali al “Piano della discordia”
Si attende imperterriti la verità...

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