sabato 17 novembre 2012

"Il PUC da rifare, ai teverolesi serve ben altro!"


di Antonio Zacchia
Un dibattito democratico con l’intenzione di dar vita ad un Forum dei cittadini per coinvolgere la gente, è questa la richiesta che arriva dai cittadini, associazioni, partiti politici e da tutta la comunità teverolese, ovvero, ritirate il PUC e costruiamo insieme la “Teverola che vogliamo” come goliardicamente, e un po’ presuntuosamente, è stato definito dai nostri amministratori il percorso post pubblicazione del documento di urbanistica.
Il Piano Urbanistico Comunale proposto e rincorso da questo esecutivo  non sta in piedi; non è stato rispettato l’iter procedurale, il suo elaborato presenta delle irregolarità soggettive e oggettive (?), è un imbroglio totale unito ad un disastro ambientale e tante altre motivazioni che sono state poste come “osservazioni” e ora al vaglio dell’amministrazione comunale.
Amministrazione che “rincorre” il rimediabile invitando, a porte chiuse, alcune associazioni presenti sul territorio che hanno prodotto delle proposte al lavoro ambizioso proposto alla cittadinanza come “ombelico del mondo” a suo tempo tanto pubblicizzato.
Il “Puc della discordia” ha già generato tante bufere nella casa comunale e per esso si è perso, fino ad ora, molto tempo, ma se c’è volontà  politica, il tempo perso si può recuperare.
Ci sono, infatti, dei processi possibili che vanno al di la di interessi di parte. Bisogna partire da quello che è già oggi Teverola con i suoi problemi di vivibilità, di viabilità, di urbanistica e migliorarla intensificando si lo sviluppo in generale, ma dando certezza di diritto allo strumento di partenza che promuove la crescita della città e conformalo alle norme dettate da Enti sovracomunali preposti, in sintesi un Puc  che non sembri predisposto da un’impresa privata ma da un ufficio tecnico comunale.   Solo cosi si può stilare un documento programmatico urbanistico dal quale dipenderà il futuro della nostra cittadina, dei nostri figli e delle future generazioni; solo cosi si cresce e si porta “tutta” la comunità alla “Teverola che vogliono” i suoi abitanti e non di una piccola rappresentativa che in aula, solo “per alzata di mano”, ha approvato un documento che, probabilmente, sarà più un danno patrimoniale per la comunità che per uno  sviluppo economico.
Il “NUOVO PUC” deve riscrivere la storia del nostro amato paese con la realizzazione di nuove strutture pubbliche che rilanceranno qualitativamente la città come la distribuzione, in modo armonioso sul territorio, di nuovi parcheggi pubblici, nuove aree verdi, parchi giochi nonché la tanto richiesta biblioteca e annesso auditorium; il tutto senza tralasciare un’attenta analisi economica-ambientale della nascita di una  nuova zona industriale,  considerando  che l’attuale  PIP, destinato per le attività artigianali, commerciali e terziarie,  non ha portato  tanta occupazione  per le famiglie teverolesi  ed in particolare per i nostri giovani.
Il “NUOVO PUC” deve essere anche una prima svolta per il metodo da seguire per amministrare la cosa pubblica, ovverosia i  cittadini devono essere coinvolti  realmente nelle scelte importanti che li  riguardano e non relegare ad un ruolo passivo le minoranze, perché, su quest’ultimo punto, molto l’opposizione consiliare si è battuta lamentando la propria estromissione da ogni procedimento decisionale sulle questioni “spesse” che riguardavano il paese; anche se qualcuno guarda da un’altra parte.
Per il “NUOVO PUC” è giunta l’ora che tutti, maggioranza e opposizione, facciano  un passo indietro, mettendo da parte orgoglio e delusioni, rancori e recriminazioni, supposizioni e sconfessioni e inizino   a lavorare  seriamente per il popolo di Teverola,  ma se non volessero, si mettessero da parte per lasciare al “NUOVO” il diritto di decidere il proprio futuro.




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