lunedì 12 novembre 2012

"Per alzata di mano"


Dopo la seduta del Consiglio comunale dello scorso 22 ottobre, stupefatto dall'amorfo comportamento dei consiglieri di maggioranza e della particolare conduzione dell’assise da parte del presidente, ho messo su qualche rigo con la speranza di apportare un qualche contributo all'azione continua che l’opposizione sta portando avanti con un impegno e una passione che, tra l’altro, condivido pienamente.
Senza tante difficoltà, la maggioranza ha chiesto di votare e ha votato immediatamente tutti i punti all'ordine del giorno dando ascolto, ma solo per una pura formalità, alle osservazioni che le forze di minoranza volevano far valere.
Si è passati in seguito alle interrogazioni senza far mancare le retoriche dichiarazioni di come regolamentarle. Si parla da diverso tempo, infatti, di rivedere il Question Time, uno strumento democratico utile a consolidare il dialogo tra maggioranza e opposizione, ma come sempre bisognerebbe prima mettersi d’accordo sulla forma, senza tener conto della sostanza.
Le interrogazioni sono gestite sempre dal Sindaco e mai nessun componente della Giunta prende la parola, i presenti come dei ginnasti vivacizzano con la loro presenza la sala consiliare allenando i loro bicipiti a ogni alzata di mano.
Ed è proprio questo tipo di atteggiamento poco incisivo, informe e particolarmente lontano dalle necessità e dai bisogni dei cittadini teverolesi che ha fatto regredire la nostra città di oltre venti anni.
Ma c’è anche un’altra verità assurda e ai limiti del ridicolo: la giunta e i consiglieri stanno lì seduti quasi a nascondersi tra gli scranni ad alzare la mano solo all'occorrenza  la verità e che la pessima qualità dei rappresentanti, l’inefficacia dei partiti, l’inesistenza di movimenti politici, l’inerzia delle associazioni e la politica stessa di questa maggioranza hanno fatto mancare il confronto e il dibattito, contribuendo nel corso degli anni alla perdita di valori.
Non ci sono più idee. La maggioranza si sfascia, si trasforma e si ricompone, ma solo su equilibrismi temporali: per gli stipendi, per gli incarichi et similia…
Le nuove leve non sanno cosa sono e non interessa loro saperlo. Per costoro la politica serve solo a rimediare qualche voto, a coltivare qualche amicizia e per assicurare a parenti e amici i frutti derivanti dal loro supporto.
Le vecchie glorie sono interessate solo a elargire prebende per mantenere i loro “numeri”, a usare la politica per macinare interessi personali.
In aula, al momento delle grandi decisioni, si sentono solo frasi fatte, solo retorica.
Essi dimostrano che non sono una classe dirigente poiché non hanno autorevolezza e caratura morale.
Hanno un bagaglio culturale carente e valori che non servono a far crescere la città. Si fingono dirigenti ma non lo sono; sui marciapiedi e nei corridoi della casa comunale si offendono tra di loro, spettegolano, calunniano. Sembra che non sappiano fare altro.
Teverola ha bisogno di una scossa; occorre un cambio generazionale della classe dirigente, di progetti di rilancio coraggiosi, innovativi, concreti in termini d’infrastrutture e di servizi che le consentano di uscire dalla posizione di emarginazione nella quale è caduta. Teverola ha bisogno di giovani emergenti che si mettano in gioco.
E’ arrivato il momento di avere fiducia e di riappropriarsi di un futuro che nessuno regalerà. E’ arrivato il momento di uscire fuori e conoscere il mondo che ci circonda e provare a pensare in quale società si vuol vivere e far crescere i propri figli.
Il futuro è nei giovani. Anche loro vivono la città. Anche loro sanno quali sono i problemi e i bisogni da affrontare e risolvere.

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