lunedì 31 dicembre 2012

TEVEROLESE DOC


Chi mi segue  ben sa che ho opinioni molto personali sulle questioni cittadine ma raramente mi espongo in modo così esplicito infatti parecchi non sanno neanche che esisto, certamente non sarò io a cambiare questo sistema ne a cambiare il mondo ma nessuno può dire che non ho fatto nulla per provarci.
Sono teverolese dalla nascita e lo stesso i miei avi, ho girato l’Italia da Predoi a  Ispica ma amo profondamente Teverola, amo questo paese, amo la sua storia e le storie che mia madre mi raccontava su ogni bottega, ogni luogo… anche quello che le ruspe hanno cancellato, conservo, orgogliosamente, in me ogni piccolo ricordo che mi ha tramandato.
Ammiro ogni cosa con soddisfazione e la rispetto come fosse mia perché sono radici che mi appartengono è la terra che mi ha dato i natali…e non ho avuto mai paura  di nessuna modernità perché ho sempre mantenuto salde queste mie origini.
È fine anno e come si suol dire si fanno bilanci, si tirano le  somme e si deve ripartire con qualcosa di nuovo senza nulla in sospeso.
Teverola è cambiata, i teverolesi sono cambiati,  e  io sono rimasto a guardare per tanti anni senza far niente, per questo chiedo scusa a tutti i teverolesi: ho permesso che una trasformazione così grave venisse compiuta sotto i miei occhi.
Ma qualcuno doveva pur esserci a vigilare mentre ero cieco? No, non c’era nessuno e quelli che dovevano farlo sono rimasti impassibili  a guardare il loro fallimento… si il fallimento dei nostri politici, dei nostri amministratori di coloro che dovevano dare un futuro alle nuove generazioni che la nostra gli ha negato.
Questo disinteresse deve finire. Questo mondo come l’abbiamo conosciuto deve finire. Ce ne dobbiamo immaginare un altro. Un altro dove ci sia  la crescita dell’intelligenza, dei rapporti umani, della cultura, dell’ambiente e della vita.
Le nuove leve  si sveglino da questo incubo inizino ad invertire la rotta. Gli ostacoli sono molti, ma questo non vuol dire che si debba arrendersi. I sistemi per dare fiducia alle nuove generazioni ci sono. Basta utilizzarli.
In primo luogo bisogna recuperare il senso della collettività. È importante il rapporto con gli altri e il proprio contributo  all’interno della società. I giovani devono interessarsi alla vita amministrativa per cambiarla e non scoraggiarsi perché la sconfitta di oggi potrebbe essere la vittoria di domani. Non bisogna solo dire  che gli amministratori sono disonesti e la politica una cosa perversa, bisogna invece reagire e mettercela tutta per vivere certi ambienti senza mai tralasciare i propri valori e ideali.
Navigando nella rete mi sono imbattuto in una frase che un nostro paesano ha commentato: “matto arriva con le pezze al c..o  e se ti vede ti tende la mano, il matto parla con lo sguardo perso sogna forte e vede lontano,  “matti” che vedono lontano già esistono a Teverola e stanno cercando di riaprire il dialogo tra i giovani e la politica, stanno creando occasioni di confronto per garantire processi decisionali democratici e  programmi partecipati specialmente nei partiti o le associazioni che rappresentano.
Aspettano solo  “Te” che sei il futuro, un giorno giungeranno nelle tue mani le redini del “far bene”.
Antonio Zacchia

martedì 11 dicembre 2012

"IN NOME DEL POPOLO INQUINATO"


In nome del popolo "INQUINATO":
  • constatato che negli ultimi 20 anni, in diversi periodi e per un totale di anni 14, il Signor Mario Rossi in qualità di  gerente ha sottoposto la sua Città  ad ogni forma di indiligenza;
  • verificato che negli ultimi due  anni il suo operato  non ha rispettato quanto promesso, tanto da determinare un malcontento generale;
  • appurato, più in generale, dei metodi  che si vuol far prevalere ovvero di non favorire in alcun modo tutti quelli che la pensano diversamente o che liberamente si esprimono nonché di aver  assunto un  tipo di atteggiamento poco incisivo, informe e particolarmente lontano dalle necessità e dai bisogni della collettività facendo regredire la nostra città di oltre trentanni;
  • verificata l'incapacità totale della gestione della “roba” diventata origine e fonte di privilegi;
  • constatato che si è sempre circondato di figuri che non sono una classe dirigente poiché non hanno autorevolezza e caratura morale. Personaggi che hanno un bagaglio culturale carente e valori che non servono a far crescere la città;
  • dimostrata l'incapacità a gestire i beni della città favorendo i  privati ad arricchirsi alle spalle dei cittadini  nonché ricorrendo al “nepotismo” solo per  rimediare qualche consenso, per coltivare qualche amicizia o  per assicurare a parenti e amici i frutti derivanti dal loro supporto;
  • constatato che è  arrivato il momento di avere fiducia e di riappropriarsi di un futuro che nessuno regalerà;
  • constatato  che è arrivato il momento di uscire fuori e conoscere il mondo che ci circonda e provare a pensare in quale società si vuol vivere e far crescere i propri figli;
  • considerato che la città ha bisogno di una scossa e di un cambio generazionale della classe dirigente ovvero di progetti di rilancio coraggiosi, innovativi, concreti in termini d’infrastrutture e di servizi che le consentano di uscire dalla posizione di emarginazione nella quale è caduta;
per quanto accertato, verificato  e  considerato, il Popolo chiede all'intendente  un atto di responsabilità personale, dimettendosi quanto prima e di mettere fine all'ostinazione nel portare avanti la sua disastrosa esperienza non essendo più  in grado di percepire lo stato d’animo della città;
 decreta:
ü      che a titolo di risarcimento per i danni causati alla comunità, vengano confiscati tutti i beni del Sig. Mario Rossi;
ü      che al Sig. Mario Rossi  venga assegnato un appartamento di proprietà del popolo recentemente ristrutturato con i soldi della collettività generosa nei suoi confronti nonché l’assegnazione di un contributo perenne concesso dai Servizi Sociali.

Ps. Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.

domenica 9 dicembre 2012

"TEVEROLA VUOLE RINASCERE"




“E’ giunto il tempo che i teverolesi sappiano la verità su tutto anche sulla realizzazione di futuri parchi attrezzati a verde pubblico per mascherare altro cemento. La comunità ha bisogno di proposte per l’intera collettività senza raccomandazioni; basta alla  politica di parte. Teverola non ha bisogno di comitati che tirano l’acqua al proprio mulino che dicono ‘…risolvete i nostri problemi, gli altri si arrangino’ A Teverola mancano spazi come centri sociali, sportivi, ricreativi, strutture culturali e passatempi di vario genere. Il benessere, le ricchezze  non sono sufficienti. Per non fare retorica, a Teverola ci sono persone, molti cittadini che soffrono e bisognevoli di assistenza diuturna. L'apprezzabile lavoro svolto dai servizi sociali deve essere più rapido e incisivo. Non restiamo ciechi, non lasciamoci ingannare dal volatile stato di  benessere. Il lodevole contributo di associazioni, circoli, Onlus presenti sul territorio deve essere seguito e “considerato”  dalla mano pubblica, anche se, con tutto l’impegno profuso in materia, non ha risolto definitivamente le problematiche, anzi bisogna forse dire che la cosa pubblica è stata usata per tesaurizzare favori. La nostra grande responsabilità è di non lasciare le cose come stanno. Teverola vuole rinascere, vuole vivere e vuole essere, senza retorica, “l’ombelico del mondo” con o senza strutture faraoniche. Intanto, Teverola aspetta i giovani per essere traghettati in un futuro migliore. Organizzatevi! Per non apparire ma per esserci, questo è il vostro momento”.

Teverola 10 aprile 2010

sabato 8 dicembre 2012

"IL PUC ALLA RISCOSSA"



di Antonio Zacchia
Va avanti spedita la procedura di approvazione del Puc, il piano urbanistico comunale, da parte dell’Ente Comunale  “sordo” alle richieste della collettività.

Il Piano Urbanistico Comunale proposto e rincorso da questo esecutivo  non sta in piedi; non è stato rispettato l’iter procedurale, il suo elaborato presenta delle irregolarità soggettive e oggettive (?), è un imbroglio totale unito ad un disastro ambientale, un “Pacco unico alla comunità teverolese” come acronimo al PUC e tante altre motivazioni sono state poste come “osservazioni” contornate da fiumi di parole e poste al vaglio dell’Ente locale. Amministrazione Comunale che va avanti spedita per la definitiva approvazione del PUC e, pur non garantendo il coinvolgimento di tutti i soggetti pubblici e privati nel procedimento del piano, in attuazione delle disposizioni della legge n. 241/90 e dell’articolo 5 della legge regionale 16/2004, ne tantomeno dato avvio alle  consultazioni, al fine della condivisione del preliminare del piano, ha convocato una Conferenza di Pianificazione di approfondimento della valutazione delle osservazione formulate al Piano Urbanistico Comunale pubblicato sul  Bollettino Ufficiale Regione Campania n. 54 del 27 Agosto 2012 
Visto il nutrito elenco di partecipanti da fare intervenire e perché tale procedura, obbligatoria pena nullità dell’iter, sia efficace al fine della maggior partecipazione dei portatori di interesse, la conferenza, aperta al pubblico, è fissata per  mercoledì  12 dicembre 2012 alle ore 15,00 presso la casa comunale; riunione  a cui dovrebbero partecipare tutte quelle figure che hanno presentato osservazioni entro i termini previsti dalla normativa vigente.
Il “Puc della discordia”, ovvero il  “pomo della discordia” documento che  ha indotto alle dimissioni anche il Capo Area Tecnica Ing. Francesco Iannotta, che in merito al PUC, diffidò l’Ente ad adottare qualsiasi delibera a propria firma “ un eventuale parere del responsabile è da intendersi negativo”, nonché l’ex vice sindaco Dario Di Matteo e l’assessore Maurizio Di Chiara, che staccandosi dalla maggioranza formarono un nuovo gruppo consiliare “Teverola Avanti”, va avanti senza tener conto del disappunto di un’intera collettività che vuole essere partecipe al futuro assetto della propria città.
Tanti altri quesiti, esposti e denunce sono stati presentati alle autorità competenti che tuttora attendono ancora una risposta.

venerdì 7 dicembre 2012

Consiglio comunale lampo



Consiglio comunale lampo quello svoltosi lunedì 26 novembre 2012, per la concomitanza della partita Cagliari-Napoli, vinta dai partenopei con un gol di Hamsik al 73’, partita sofferta ma lo slovacco regala a Mazzarri il secondo posto in classifica. A parte l’inciucio calcistico e l’assenza all'assise dei consiglieri di Teverola Avanti, durante la seduta si è approvato “Per alzata di mano”, con il voto contrario della minoranza, l’unico punto dell’ordine del giorno ovvero l’estinzione di un mutuo attraverso l’applicazione dell’avanzo di amministrazione. Per quest’atto la minoranza denunciava l’inesattezza dei calcoli per l’estinzione del debito, la maggioranza ha ritenuto opportuno approvare poiché era imminente la data di scadenza rassicurando, comunque, i consiglieri che sarebbero state apportate le dovute rettifiche se dovute.
Si è passati successivamente alle consuete interrogazioni consiliari che vertevano su argomenti già noti all'opinione pubblica e all'Amministrazione; in merito il Sindaco Lusini ha ritenuto opportuno non rispondere.
Prima di passare alla votazione della delibera c’è stata una richiesta avanzata dal consigliere Pezzella, di conoscere lo stato dell’istanza  circa, la visione di atti riservati, avanzata da diverso tempo. Risponde il Sindaco ricordando che gli atti che riguardano l’ ordine e la sicurezza pubblica ovvero in virtù delle funzioni di Ufficiale di Polizia Giudiziaria  non possono essere fatti visionare dai consiglieri e contestualmente invitava il consigliere interessato di rivolgersi ai Carabinieri che detengono copia degl’atti.
In merito alla visione degl’atti riservati, l’art. 20 dello statuto del Comune di Teverola,  prevede il diritto dei consiglieri comunali  di ottenere/visionare  tutti gli atti purché sia mantenuto il segreto nei casi previsti dalla normativa vigente in materia. Anche la giurisprudenza ha già auto modo di chiarire l’argomento e in particolare il Consiglio di Stato  sez. V, con sentenza 17.09.2010 n° 6963 ha cosi precisato: “Il diritto di accesso loro spettante è ispirato ad una ratio diversa da quella che contraddistingue il diritto di accesso della generalità dei cittadini in quanto, mentre in linea generale il diritto di accesso è finalizzato a permettere ai singoli soggetti di conoscere atti e documenti per la tutela delle proprie posizioni soggettive eventualmente lese, quello riconosciuto ai consiglieri comunali “è strettamente funzionale all´esercizio del proprio mandato, alla verifica e al controllo del comportamento degli organi istituzionali decisionali dell´ente locale ai fini della tutela degli interessi pubblici e si configura come peculiare espressione del principio democratico dell´autonomia locale e della rappresentanza esponenziale della collettività“.
Ciò premesso, al consigliere comunale non possono essere negate le richieste d’accesso nè tantomeno essere invitato a recarsi dai Carabinieri poichè, ragionando a contrario, si introdurrebbe una sorta di controllo dell’ente, attraverso gli uffici di quest’ultimo, sull’esercizio del mandato del consigliere medesimo.
Al Sindaco, in virtù delle sue funzioni di Ufficiale di Polizia Giudiziaria nonché di Ufficiale di Governo, queste nozioni dovrebbero essere note.