Chi
mi segue ben sa che ho opinioni molto personali sulle
questioni cittadine ma raramente mi espongo in modo così esplicito infatti
parecchi non sanno neanche che esisto, certamente non sarò io a cambiare questo
sistema ne a cambiare il mondo ma nessuno può dire che non ho fatto nulla per
provarci.
Sono teverolese dalla nascita e lo stesso i miei avi, ho girato
l’Italia da Predoi a Ispica ma amo profondamente Teverola, amo questo
paese, amo la sua storia e le storie che mia madre mi raccontava su ogni
bottega, ogni luogo… anche quello che le ruspe hanno cancellato, conservo,
orgogliosamente, in me ogni piccolo ricordo che mi ha tramandato.
Ammiro ogni cosa con soddisfazione e la rispetto come fosse mia
perché sono radici che mi appartengono è la terra che mi ha dato i natali…e non
ho avuto mai paura di nessuna modernità perché ho sempre mantenuto salde
queste mie origini.
È fine anno e come si suol dire si fanno bilanci, si tirano
le somme e si deve ripartire con qualcosa di nuovo senza nulla in
sospeso.
Teverola è cambiata, i teverolesi sono cambiati, e
io sono rimasto a guardare per tanti anni senza far niente, per questo chiedo
scusa a tutti i teverolesi: ho permesso che una trasformazione così grave
venisse compiuta sotto i miei occhi.
Ma qualcuno doveva pur esserci a vigilare mentre ero cieco? No,
non c’era nessuno e quelli che dovevano farlo sono rimasti impassibili a
guardare il loro fallimento… si il fallimento dei nostri politici, dei nostri
amministratori di coloro che dovevano dare un futuro alle nuove generazioni che
la nostra gli ha negato.
Questo disinteresse deve finire. Questo mondo come l’abbiamo
conosciuto deve finire. Ce ne dobbiamo immaginare un altro. Un altro dove ci
sia la crescita dell’intelligenza, dei rapporti umani, della cultura,
dell’ambiente e della vita.
Le nuove leve si sveglino da questo incubo inizino ad
invertire la rotta. Gli ostacoli sono molti, ma questo non vuol dire che si
debba arrendersi. I sistemi per dare fiducia alle nuove generazioni ci sono.
Basta utilizzarli.
In primo luogo bisogna recuperare il senso della collettività. È
importante il rapporto con gli altri e il proprio contributo all’interno
della società. I giovani devono interessarsi alla vita amministrativa per
cambiarla e non scoraggiarsi perché la sconfitta di oggi potrebbe essere la vittoria
di domani. Non bisogna solo dire che gli amministratori sono disonesti e
la politica una cosa perversa, bisogna invece reagire e mettercela tutta per
vivere certi ambienti senza mai tralasciare i propri valori e ideali.
Navigando nella rete mi sono imbattuto in una frase che un
nostro paesano ha commentato: “matto arriva con le pezze al
c..o e se ti vede ti tende la mano, il matto parla con lo sguardo perso
sogna forte e vede lontano”,
“matti” che vedono lontano già esistono a Teverola e stanno cercando di
riaprire il dialogo tra i giovani e la politica, stanno creando occasioni di
confronto per garantire processi decisionali democratici e programmi
partecipati specialmente nei partiti o le associazioni che rappresentano.
Aspettano solo “Te” che sei il futuro, un giorno
giungeranno nelle tue mani le redini del “far bene”.
Antonio
Zacchia